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”; e che persino nel caso di scelte imprudenti da parte del lavoratore nell’esecuzione del lavoro affidatogli il datore di lavoro non sia esonerato da responsabilità “

Trattasi di reato comune con evento naturalistico di danno costituito dalla deformazione o dallo sfregio del viso, intendendosi for every “viso” la parte anteriore del capo, dall’impianto frontale dei capelli fino all’estremità del mento e dall’uno all’altro padiglione auricolare, nonché le zone di contorno quali la regione sottomandibolare e quella latero-superiore del collo che concorrono alla definizione estetica della parte (Cass. Pen., 22/9/1998); for each “deformazione”, l’alterazione della simmetria del viso (es.

In senso ancora più liberatorio per il medico si period espressa la sezione prima con la sentenza 26446/2002, sul presupposto che il medico fosse sempre legittimato advert effettuare il trattamento terapeutico giudicato necessario per la salvaguardia della salute del paziente affidato alle sue cure, anche in mancanza di esplicito consenso, dovendosi invece ritenere insuperabile l’espresso, libero e consapevole rifiuto eventualmente manifestato dal medesimo paziente, ancorché l’omissione dell’intervento potesse cagionare il pericolo di un aggravamento dello stato di salute dell’infermo e, persino, la sua morte (solo in caso di dissenso espresso la Corte aveva ritenuto configurabile – in caso di morte del paziente – il diverso reato di violenza privata.

L’integrazione della condotta tipica è esclusa in presenza di un’esigenza terapeutica (cioè un intervento, rigorosamente praticato da un sanitario, volto a rimuovere, eliminare, curare una determinata alterazione organica o un disturbo funzionale sia del corpo che della mente), che l’agente abbia inteso perseguire e in merito alla quale avrà l’onere di controdedurre positivamente, al wonderful di escludere la ricorrenza della contestazione addebitatagli.

Pertanto, se è consolidata l’opinione che considera illecita, anche dal punto di vista penale, la condotta del medico che abbia operato – quasi in corpore vili – “contro” la volontà del paziente, direttamente o indirettamente manifestata, e ciò a prescindere dall’esito, fausto o infausto, del trattamento sanitario praticato, “trattandosi di condotta che quanto meno realizza una illegittima coazione dell’altrui volere”; e se è da ritenere illecita – anche dal punto di vista penale – la condotta del medico che attui una informazione volutamente lacunosa o decipiente al high-quality di perseguire scopi altrimenti illeciti –giacché in questo caso egli si pone volontariamente fuori del contesto (terapeutico) entro cui è, per norma, legittimato advert operare – a conclusione diversa deve pervenirsi allorché – come nella specie – il consenso all’intervento, prestato dal paziente in un ambito caratterizzato comunque da finalismo terapeutico, try this site sia da ritenere viziato, perché non preceduto da adeguata informazione.

Quando si parla di ergastolo ostativo si fa riferimento ad un rigido routine penitenziario che esclude l’applicazione di alcuni... leggi tutto

La condanna ovvero l’applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell’articolo 444 del codice di procedura penale per le condotte informative post sia mutilative sia lesive comporta, qualora il fatto sia commesso dal genitore o dal tutore, rispettivamente: 1) la decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale; 2) l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno.

, durante il quale il leso, pur clinicamente guarito, deve ancora ristabilirsi appieno. Per esempio, un pianista che abbia riportato una lesione a un dito guarita in thirty giorni con buon ripristino dell’articolarità, potrà necessitare di altri twenty giorni di esercizi prima di riprendere quella particolare scioltezza e agilità di movimento che a lui serve for every la peculiare attività di concertista.

Alle lesioni personali in ambito sportivo può essere applicata la causa di giustificazione dell’avente diritto con riferimento al cosiddetto rischio consentito (art.

La lesione personale è punita con la reclusione da sei a tre anni, se però la malattia ha una prognosi non superiore a venti giorni, e non vi sono delle circostanze aggravanti descritte all’ art.

Un problema che si è posto frequentemente nella prassi con riferimento al reato di lesioni attiene alla possibilità che siano o meno scriminate dalla causa di giustificazione del consenso dell’avente diritto con riferimento al c.d. rischio consentito le lesionipersonali cagionate durante una competizione sportiva: a riguardo la giurisprudenza ha precisato che, in considerazione dell’interesse primario che l’ordinamento statuale riconnette alla pratica dello sport, imprescindibile presupposto della non punibilità della condotta riferibile advert attività agonistiche è che essa non travalichi il dovere di lealtà sportiva, il quale richiede il rispetto delle norme che regolamentano le singole self-control, di guisa che gli atleti non siano esposti ad un rischio superiore a quello consentito da quella determinata pratica ed accettato dal partecipante medio; ne deriva che la condotta lesiva esente da sanzione penale deve essere, anzitutto, finalisticamente inserita nel contesto dell’attività sportiva, mentre ricorre l’ipotesi di lesioni volontarie punibili nel caso in cui la gara sia soltanto l’occasione dell’azione violenta mirata alla persona dell’antagonista (Cass.

Nel reato di lesioni personali il dolo a cui si fa riferimento è “generico”, riguarderebbe quindi il soggetto attivo che consapevolmente provocherebbe o potrebbe provocare dei danni fisici al soggetto passivo detto anche vittima.

dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della Recommended Reading persona offesa, ovvero una malattia o un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni for each un tempo superiore ai quaranta giorni;

Non c’è tra le lesioni gravi la perdita di un arto il cui evento rientra tra le lesioni gravissime (anche perdere la mano di un arto superiore viene valutato come la perdita completa dell’arto perché, evidentemente, un arto superiore senza mano è inutilizzabile ed inutile.

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